Due artisti, uno ebreo ed uno arabo, collaborano insieme per
affrontare attraverso la danza il tema dell’identità culturale e quello della
condivisione dello spazio. Con sottile ironia e grande delicatezza il
coreografo Hille Kogan mette in scena la preparazione di un ipotetico spettacolo
nel quale i due interpreti mostrino la propria diversa identità attraverso il
movimento. Si tratta in realtà di un pretesto per dimostrare che i simboli
nazionali e religiosi sono solo etichette che ci incolliamo addosso.
Il
messaggio che ci trasmette We love arbas
va oltre l’annoso contrasto israelo-palestinese, toccando tematiche universali
che riguardano l’umanità intera. Encomiabile quindi è il coraggio di questo
coreografo israeliano che ironizza su questioni tanto scottanti nel suo paese,
ma ancora più grande è il merito di Kogan nell'indurre il pubblico a riflettere
su quanto gli esseri umani in fondo siano tutti uguali e quanto siano insulsi gli
stereotipi, i preconcetti ed i muri che dividono popoli vicini e simili tra
loro.
Hille Kogan e Adi Broutrous sono al Teatro di Rifredi di Firenze fino al 21 gennaio con We love Arabs che merita assolutamente di essere visto.
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