martedì 28 giugno 2016

L'Alhambra di Granada

LAlhambra (che in arabo significa la rossa) è una cittadella fortificata e palazzo reale insieme, realizzata sul colle che domina la città di Granada dagli ultimi principi musulmani della Spagna che vi abitarono fra il secolo XIII e il XV. Rappresenta la massima espressione di arte moresca alla cui magnificenza contribuirono artisti ed artigiani di diversa provenienza e confessione religiosa (nord africani, persiani, ebrei e cristiani), cosa che testimonia la grande tolleranza che vigeva ai tempi della dominazione araba nella penisola Iberica.

Nella cultura islamica le costruzioni non sovrastano mai l’ambiente naturale, mirando all'armonia tra natura e strutture architettoniche. Il giardino è la metafora del Paradiso coranico, un luogo ideale per la contemplazione perché sollecita i cinque sensi dell’uomo: offre alla vista la varietà dei suoi colori; all'olfatto il profumo dei suoi fiori; al tatto la fresca brezza che si crea all'ombra degli alberi; al gusto la bontà dei frutti; all'udito l’acqua col suo gorgoglio che rappresenta la voce del giardino e quella di Dio. Per questo tutte le regge mussulmane hanno lussureggianti giardini geometrici con tante fontane, ma quelli dell'Alhambra sono i più spettacolari grazie alla fertilità del suolo sapientemente irrigato dall'ingegneria araba.

La musica accompagnava la vita nel palazzo in ogni momento; gruppi di musicanti nascosti da tende e drappeggi si alternavano giorno e notte suonando le nube (particolari forme musicali) ventiquattr'ore su ventiquattro; le note soavi si diffondevano nelle sale, nei portici e nei giardini e si mescolavano al gorgoglio dell’acqua ed al profumo dei fiori. 


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