lunedì 29 febbraio 2016

La bastarda di Istambul

La Bastarda di Istanbul, tratto dal romanzo della più quotata scrittrice Turca del momento Elif Shafak, messa in scena dall'abile regia di Angelo Savelli ed interpretata da un cast eccellente in cui spicca la grande Serra Yilmaz. 
Una tematica attualissima, tutta al femminile, ricca di verità pungenti, di ironia ed umanità, che, attraverso una saga familiare inter-etnica, fa luce su uno spicchio di storia che tutti dovremmo conoscere: il genocidio degli Armeni che ancora oggi dopo cent'anni la Turchia non vuole riconoscere.

A chi non ha modo di vederla a Teatro consiglio di non perdersi il romanzo, io ho approfittato di comprarmene anche altri due della stessa autrice al Teatro di Rifredi.


Una storia dentro la storia: La leggenda dell’ashure e l’Arca di Noè
Come racconta zia Banu (Serra Yilmaz) tra i dolce tipici della Turchia ce n’è uno l’ashure legato ad una leggenda dei tempi di Noè, si dice che quando sull’Arca cominciò a scarseggiare il cibo Noè chiese a tutti i passeggeri di portargli quel che era rimasto loro. E cosi fecero tutti, animali e umani, insetti e uccelli, gente di fede diversa, portarono ciò che avevano semi, farine e frutta secca. Cucinarono tutti gli ingredienti insieme preparando un gran calderone che chiamarono ashure. In questo modo riuscirono a sopravvivere tutti quanti. L’ashure è composto da 18 ingredienti (fagioli, ceci, riso, grano, mandorle, pistacchi, noci, chicchi di melagrana, ecc.) dai quali prendono il nome i capitoli del romanzo La Bastarda di Istanbul
La ricchezza della diversità, la salvezza nella condivisione.

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