lunedì 15 settembre 2014

Il curriculum, ritratto limitato di un apersona

Le competenze e le capacità di una persona non si possono evincere completamente dall’elenco di titoli, date ed esperienze di lavoro che di per sé significano poco senza essere corredati dal come e dal con chi. Il curriculum vitae può essere un quadro sbiadito e limitato di una persona la cui ricchezza può andare ben al di là di quelle righe (può succedere anche il contrario quando si tratta di cv poco sinceri ma quello è un altro discorso).
Quello che si apprende nella vita è strettamente individuale, a parità di percorso scolastico e magari anche con voti equivalenti due ragazzi possono finire la scuola con un grado di apprendimento assai diverso, vuoi per i diversi insegnanti che hanno avuto, vuoi per la modalità differente di approccio alle materie (nozionistico, superficiale o ragionato). Basti vedere cosa succede quando tante persone leggono uno stesso libro, non resta sempre la stessa traccia in tutti i lettori, leggere non implica necessariamente capire, recepire, sentire. C’è anche chi gira il mondo senza vedere niente. D’altra parte ci sono cose che sappiamo, che ci accompagneranno per tutta la vita ma che spesso non ricordiamo né dove e né quando le abbiamo imparate, però le abbiamo fatte nostre.  

Ci sono persone prive di qualifiche ufficialmente riconosciute che posseggono abilità e conoscenze superiori a quelle  insignite di titoli altisonanti ed attestati incorniciati.

Con questo non voglio assolutamente dire che non sia importante frequentare buone scuole ed università e completare percorsi di formazione, anzi, solo che non basta avere un diploma da attaccare alla parete, quello è solo l’inizio, la cultura è molto molto di più.
Lo stesso vale per la professionalità: non bastano certo brevi e sporadiche esperienze di lavoro per diventare Professionisti.

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