sabato 11 dicembre 2010

Swan Lake di Bourne a Firenze


La versione moderna del Lago dei Cigni creata da Matthew Bourne è grandiosa e veramente innovativa!
Con raffinata ironia il coreografo, rispettando la partitura musicale, trasferisce la storia negli anni '50 e sostituisce il tradizionale corpo di ballo femminile con uno tutto maschile: i cigni sono uomini potenti e flessuosi, (una meraviglia!). Ma secondo me la cosa più moderna fatta da Bourne è l'aver sostituito l'incantesimo con la follia: il povero Principe, che vive tra persone vuote e lontane dal mondo reale molto più di quanto lo sia lui, viene da questi rinchiuso come un pazzo e muore immaginandosi tra le braccia del suo cigno come un bambino.
L'insieme dello spettacolo, di grande forza narrativa, è vivace, dinamico, coinvolgente ed originale, ricco di sorprese e di trovate spiritose; la coreografia, perfettamente calzante, si inserisce benissimo sulle note di Cajkovskij, (incredibile ma vero!). Con delicatezza Bourne si prende gioco dell'ormai antiquata mimica del balletto classico e con altrettanta maestria trasforma il ballo alla Corte Reale in una grandiosa festa da Divi di metà XX secolo, con un Cigno Nero ruba cuori in attillati pantaloni di pelle, audace e conturbante. Nell'emozionante scena finale il dramma viene reso sapientemente nella lotta tra il corpo di ballo ed il Cigno, senza indulgere mai in ostentati virtuosismi, nonostante l'impeccabile tecnica e la prestanza fisica dei danzatori.
Non c'è proprio da meravigliarsi che questo balletto sia considerato un classico dei nostri giorni!

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