giovedì 10 settembre 2009

Flamenco all'"Amor de Dios"


Entrare all’Amor de Dios è sempre una grande emozione per me! Questa Accademia flamenca, che porta il nome della strada dov’era la sede originaria (sempre nello stesso quartiere del Lavapiés nella foto), è un centro dove lavorano solo i più autorevoli maestri e ballerini per questo è facile incontrare nei corridoi artisti famosi e magari vederli mentre provano, un vero privilegio per me! Guardare come lavorano i grandi è una delle cose più importanti nella crescita di un ballerino e può essere anche più bello che vedere uno spettacolo! Io sono stata molto fortunata perché ogni giorno trovavo il famoso Antonio Reyes che provava a porta aperta con un chitarrista e un percussionista (un mito!), mentre nella sala accanto mi godevo la splendida lezione di suo fratello Manuel (mi sono bastati pochi minuti per capire che era Lui il Maestro che stavo cercando!). Manuel Reyes non fa coreografia a lezione ma insegna a ballare, non da troppa importanza alla forza dei piedi, il suo stile è particolare, elegante, leggero e allo stesso tempo peposo e flamenchito; per lui danzare non è ostentazione di potenza, niente forzature, tutto deve essere naturale ed armonico. “Non pensate di star ballando flamenco, classico o contemporaneo, pensate solo che state danzando” dice Manuel “Quello che distingue un grande ballerino dagli altri non è la perfetta esecuzione di un passo complesso ma sono i passaggi, il modo con cui si legano le diverse sequenze tra loro e il modo in cui cammina.” E ancora “Il professionista deve mirare a ballare in modo fluido e per questo deve avere il sangue freddo e il cuore caldo.” Proprio così! Secondo la Cuca (che veniva tutti i giorni con me) sono riuscita a prendere un pò lo stile di Manuel, mi sembra difficile che sia vero in così poche lezioni comunque di certo questo giovane Maestro mi ha dato molto e non vedo l’ora di tornare a lezione da lui! Ma non è stato l’unico, ho conosciuto anche un’altra bravissima maestra La China, alla fine della sua lezione avevo le mani viola ma mi piace così tanto studiare le palmas! Quando si riesce a prendere il contrattempo, o entrare a tempo sopra un contra, cosa ancor più difficile, è una soddisfazione incredibile! Lei si è perfino stupita che una italiana potesse seguirla così bene, al che io, volata al settimo cielo, ho continuato ad esercitarmi imperterrita con le palmas anche sulla metro ( mi avranno presa per pazza!).
Poi la domenica quando non ci sono lezioni, con Cuca abbiamo affittato una sala per ripassare ed esercitarsi, col caldo che faceva c’eravamo solo noi ed una tostissima giapponese! Prendere una sala all’Amor de Dios costa pochissimo solo che non c’è lo stereo perché il flamenco li si fa a palo secco o con musica dal vivo!

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