Domenica a Palazzo Pitti si è acceso il duende: da un magico connubio di poesia e musica è scaturita "quell'acqua nera che battezza solo chi la sente" (come dice Lorca), travolgendo i nostri cuori.
I versi del Vettori poeta fiorentino, il pathos della moglie Ruth Càrdenas, le dita di Juan Lorenzo sulla mitica chitarra di Montoya... emozioni e brividi!
"Il duende può essere ovunque" e quella mattina era in mezzo a noi nella sala Il Fiorino.
Non conoscevo Ruth Càrdenas, letterata, attrice e regista, che ricordando Garcia Lorca ha fatto la più bella presentazione del Flamenco che io abbia mai sentito! Il Flamenco oggi è più che mai attuale, dice lei, per la multiculturalità che racchiude e per la disperazione condivisa da tutti i popoli migranti. Il zapateado è il calpestare la disperazione. Ma il massimo per me è stato quando ha detto che i ballerini di Flamenco sono archivi musicali danzanti.
Ci sono momenti in cui ci sentiamo vivi davvero, sono rari ma quando arrivano lasciano il segno.
martedì 2 febbraio 2010
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5 commenti:
Wow! "Archivi musicali danzanti" è strepitoso!!! Ed anche vero in effetti!
Non sapevo di questo evento... come l'hai trovato?
Ero stata invitata da Juan, non c'erano biglietti si poteva entrare solo su invito.
Che privilegio!
Davvero! ;)
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