martedì 2 gennaio 2018

La musica di ida y vuelta

E’ chiamata di ida y vuelta (andata e ritorno) quella musica di origine spagnola che i colonizzatori  portarono nel Nuovo Mondo (Caraibi, Messico, Colombia, Uruguay, Argentina ecc.) dove si mescolò con quella delle popolazioni locali e degli schiavi africani per poi tornare in Spagna arricchita di nuove sonorità e fondersi definitivamente col Flamenco. Essendo piuttosto allegra, orecchiabile e ballabile, la musica di ida y vuelta si addice particolarmente ai momenti di festivi (originariamente il termine rumba significava festa).
Le principali forme musicali che appartengono a questa famiglia sono quattro:
1. Rumba flamenca: è la più conosciuta grazie soprattutto alla popolarità delle canzoni dei Gypsy Kings ma anche grazie a due grandi maestri: Camaron de la Isla e Paco de Lucia che incorporò nel Flamenco elementi afro-peruviani come il cajon. Di influenza cubana (guaguancó cubana e rumbitas campesinas), la rumba deriva originariamente dal tangos flamenco (anch’esso in 4/4) ma è più grintosa e spesso un po' più veloce (ma non quanto la bulerias) tanto che molti tangos finiscono a ritmo di rumba. È essenzialmente una forma musicale per chitarra e percussioni. Durante l’evoluzione della rumba nel flamenco, c’è stato un primo periodo di spettacoli di varietà, operette (zarzuelas) e altri generi più o meno lirici in cui si suonavano canzoni che si possono definire chuflas, rumbitas e tanguillos, nelle quali gli elementi distintivi della rumba flamenca diventavano sempre più marcati soprattutto nelle interpretazioni di alcuni cantanti (La Chelito, Rosario Soler, María la Cubana e Flory e di Marta Oliver). I primi a ballarla furono i gitani della periferia di Barcellona per questo si parla anche di rumba gypsy e rumba catalana. Si tratta di una danza improvvisata nella quale prevalgono i movimenti dei fianchi e delle spalle in una maniera più sensuale rispetto a quella in cui si ballano gli altri palos flamenchi (forme musicali). Nel tablao è consuetudine coinvolgere anche il pubblico sulla rumba a fine spettacolo.

2. Guajira: di origine cubana, la guajira è un canto molto dolce e melodico con testi che parlano di amori e nostalgie tra le due terre; per queste caratteristiche risulta essere un ballo prettamente femminile nel quale spesso si usano il ventaglio e il manton. Nasce dai canti dei contadini andalusi detti appunto guajiros che si insediarono nella parte orientale di Cuba. Il suo compás al ritorno in Spagna passò da 4 a dodici tempi (sullo schema dell’alegrias e della soleà por bulerias) dando vita ad un bellissimo, languido flamenco tropicale. Tra le migliori bailaore che hanno interpretato la guajira ricordiamo Loli Flores e Merche Esmeralda.

3. Colombianas: è un palo (forma musicale) del flamenco creato nel 1931 dal cantaor Pepe Marchena. È considerato uno degli stili più recenti di quest’arte. Pur essendo nata in Spagna, la colombianas risente di forti influenze melodiche centro-americane soprattutto cubane. Il suo stile brillante e leggero, tra la guajira e il tangos flamenco, ebbe successo anche se i puristi la considerano un po’ troppo lontana dal flamenco vero e proprio. Il testo contiene 6 versi di 8 sillabe.

4. Milonga: è una forma musicale portata nella penisola iberica dai numerosi rimpatriati (artisti, toreri e soldati) che verso la fine dell’800 tornarono in Spagna dalle colonie sud-americane, evocando nel canto le terre lontane. La milonga argentina è uno stile di canto molto vicina dal punto di vista ritmico ed armonico all'habanera ed al tango antillano. La milonga probabilmente cominciò il processo di "afflamencamento" partendo dalle cosiddette musiche “tristi”. Già intorno al 1860 il genere triste si trasformò definitivamente in milonga fino a diventare di gran moda tra il 1880 ed il 1910 (moda payadoresca, con riferimento alla tradizione poetico-musicale dei gauchos). La prima milonga con evidente carattere flamenco (strutturata liberamente su compas di tango-tiento) è quella che rese famosa Pepa Oro alla fine del XIX e che deriva dalla milonga coreografata, cioè da quel genere che si presta ad essere ballato mentre si canta. A differenza di quella argentina, la milonga flamenca non è un ballo da sala e di solito non si danza in coppia ma singolarmente, come la maggior parte del Flamenco. Capita spesso che un brano di milonga si concluda a ritmo di rumba.


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